La mia amica Martina è una fotografa seria. Una fotogiornalista per l’esattezza. Ora ad esempio sta lavorando ad un bellissimo progetto sui nomadi. Mi chiede, ci vieni con me a questa fiera di gemme, pietre e rocce preziose? Io vado per vedere se ci sono nomadi, secondo me alla fiera tu faresti delle foto bellissime con i tuoi colori e la tua ironia. Sì, ma se vengo porto la Mamiya, voglio provare a fare un reportage a pellicola che non l’ho mai fatto, poi l’ho comprata e la voglio usare.

Otto ore e rotte di guidata e siamo in Arizona. Che fighi i cactus Saguaro. È tutto così, come in Willy il coyote. Se avessi il soffietto e qualche pellicola in bianco e nero non sarebbe male scattare qualche foto ai cactus in notturna.




Ci alziamo di buonora e boom, siamo lì. Una distesa di hangar pieni zeppi di rocce giganti, cristalli appuntiti sbarluccicanti, enormi sfere rotonde e perfette che brillano sotto un sole accecante. Merda, ‘sta Mamiya pesa da morire e mi sento abbastanza impacciata. Non è esattamente la macchina con cui fare reportage. Sarò in grado?

File di braccialetti, pietre spirituali, ma anche gioielli seri, incensi, hippies, ricconi. C’è anche qualche brutta faccia sì, chissà se qualcuno sottobanco non vende anche altro, ci chiediamo.


Oh, ecco un bello stand grande. Vedo la gente che si tuffa tra i cristalli. Hello, guarda puoi fotografare tutto. Grazie, sei tu il proprietario dello stand? No. Sì, cioè no, è mio padre Mário. Me lo indica. Un omone alto e corpulento che parla, che vende. Avete delle pietre bellissime. Sì, le portiamo dal Brasile, siamo brasiliani come la maggior parte degli espositori qui. Sul loro biglietto da visita mi fa vedere con orgoglio che porta lo stesso nome del padre.

Ma, oltre alle pietre, posso fare una foto anche a te? Magari con la pietra che ti piace di più, che per te vale di più.




Sai perché ho scelto questa? mi chiede Mário Jr. Se guardi bene, ci vedi dentro come una montagna, la vedi? Questo la rende preziosissima, direi la più preziosa che abbiamo.


Appena esco dall’hangar mi imbatto in Zef. Cavoli, che soggetto! Posso farti una foto con le tue gemme? Sure! È a piedi nudi, mi fa notare Martina che nel frattempo è apparsa dal nulla e subito scompare nel nulla.

Senti Zef, ma quell’enorme pietra su cui ti appoggi così fiero è la tua roccia più bella? No, io ho solo queste piccoline. Quella è dello stand del vicino. Il mandarino è mio però.